Strana questa cosa

Mi si è rotto qualcosa dentro, cinque anni fa.
Maggio, puntualmente, me lo ricorda.
Qualcosa che ancora non sono riuscito ad aggiustare del tutto.
Ma ci sto provando, giuro.
Ce la metto tutta, per non farmi sopraffare dalle paure.
Però i pensieri se ne vanno un po’ per cazzi loro, a volte.

Che cosa hai da perdere?
Me lo sono chiesto, e così… ho deciso di fare un passettino fuori.
Mi sono affacciato di nuovo al mondo.
Un po’ mi tremavano le gambe, non lo nego.
Mi mancava il respiro.
Ma è stato bello. E strano.

Strano il primo incontro imbarazzato,
strano il mio essere impacciato,
strano il tuo essere apparentemente sicuro,
strano avere N. con noi, a salvarci da noi,
strano guardarti da vicino e abbracciarti,
strano battibeccare e ridere per le cazzate dette,
strano stare in giro e volersi chiudere in una bolla lontani da tutto,
strano salutarti e ricevere quella carezza rassicurante sulla pancia,
strano andarsene lasciandosi dietro quella scia di gioia e malinconia,
strana la voglia di rivedersi, toccarsi, forse baciarsi,
strani i miei divari interni, i dubbi e le paure,
sapessi com’è strano sentirsi così,
sapessi come sarà strano sabato
(oddio, sabato).

Strana questa cosa, strano tutto.
Bello, però. Davvero.

vecchi ricordi, o nuovi propositi.

Ero parecchio indeciso, ma alla fine, dopo tre anni dal mio primo Pride, sabato sarò a manifestare a Roma. E la malinconia ha preso il sopravvento, al pensiero di quanto sono cambiato. O dovrei dire peggiorato?

Oggi sono una persona completamente differente. Allora mi sentivo sereno, forte, i problemi sembravano solo un piccolo intoppo da spazzare via facilmente, perché c’eri tu. Ora mi sento privo di forze, non ho più quella voglia di fare, di conoscere, aspetto che le cose passino senza reagire, mi sono rinchiuso in questo bozzolo di piombo e pochi, pochissimi, ne hanno le chiavi d’accesso. Qua intorno non c’è che buio. Al solo pensiero di rimettermi in gioco, di buttarmi in una nuova storia, mi sento mancare il respiro. Ma se stessi solo sprecando il mio tempo?

Il proposito è quello di… associare nuovi ricordi all’evento-pride.
E che sia un nuovo inizio. Forse, in fin dei conti, un po’ me lo merito.

Attesa e inaspettata
arriva la seconda vita

[…]

devi fare spazio dentro
e poi dividere l’inutile
da ciò che è necessario
non c’è più un giorno da perdere
nel tuo calendario
e poi serenamente
a ciò che non ti rappresenta
dire no finalmente
perché chi viene alla luce
illumina


[ Niccolò Fabi, Attesa e inaspettata ]